Coro "Alecrim"

Il Coro Alecrim nasce più di 30 anni fa all’interno dell’esperienza di Comunione e Liberazione a Bari, in cui siamo continuamente educati ad uno sguardo attento su di se a partire dall’incontro fatto con Cristo. Già fin dai primi momenti in cui ci accostavamo al canto ci siamo resi conto che per la buona riuscita di una esecuzione, quello che contava non era la tecnica (infatti nessuno di noi è professionista del canto) bensì la capacità di immedesimazione con quello che il canto dice. Ed è qui la rivoluzione.
È don Giussani che ci ha dato questo metodo: “Quando cantate dite le parole come se fossero vostre, anche se adesso non è ancora vero, ditelo come se fossero vostre , voi in questo modo fate riaccadere quello che dite, vi imponete alla realtà opaca”.Questa è stata la strada che cambia me! Il mondo cambia se cambio io, e stupirmi delle cose per il semplice fatto che ci sono, guardare chi amo con la gratitudine per un “dato”, nel tempo ha cambiato anche il modo di cantare, e di pensare al canto non come una esibizione ma come la possibilità di prendere continuamente coscienza di questo “dato”. Dice il salmo 8: 54 dal 21 al 29 settembre "O Signore, nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra: sopra i cieli si innalza la tua magnificenza. Con la bocca dei bimbi e dei lattanti affermi la tua potenza contro i tuoi avversari, per ridurre al silenzio nemici e ribelli. Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissate, che cosa è l’uomo perché te ne ricordi e il figlio dell’uomo perché te ne curi? Eppure l’hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato…”
Tempo fa un nostro amico che è stato in Terra Santa aveva scoperto immedesimandosi nel testo evangelico in cui Gesù dopo il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci si accommiata dai suoi amici dandosi appuntamento sulla spiaggia dove essi erano soliti lasciare le barche con il pescato, ha scoperto che per raggiungere gli apostoli da quel luogo ha certamente dovuto alzarsi di notte.
Lui, il Signore si alza di notte condividendo la nostra fatica, il nostro buio, la nostra incapacità a prendere dei pesci…. Lui è li che anzi ha preparato il fuoco per mangiare quei pesci che ci ha fatto pescare.
Questo alzarsi di Gesù di notte per compiere quel cammino che portava al luogo dove gli apostoli sarebbero tornati è il nostro punto di partenza.
La carità infatti, per noi, non è una nostra iniziativa, ma l’accorgersi stupiti di questo piegarsi verso di me di Gesù che arriva fino al prepararmi la cena, arriva cioè fino all’ultimo capello che ho in testa.
Non siamo andati né mai andremo a cantare da qualsiasi parte se non per comunicare questo stupore che nasce dalla coscienza di essere voluti.

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