Polifonica Barese "Biagio Grimaldi"
L’8 dicembre 1926 nasceva a Bari l’Accademia Polifonica Barese, fondata da Biagio Grimaldi (1897-1986): la storia di questa idea si è sviluppata parallelamente alle grandi vicende storiche, civili ed ecclesiastiche che interessarono la città di Bari durante gli anni del Fascismo, della guerra e del dopoguerra, della rinascita e del boom economico in Italia; in ognuno di questi momenti storici l’idea ha conservato la sua identità, dando vita ad una imponente ed incessante attività artistica e culturale.
Molti importanti compositori italiani del Novecento,Pietro Mascagni innanzi tutto (che fu primo Presidente onorario dell’Accademia Polifonica), e a seguire Franco Casavola, Francesco B. Pratella, Lorenzo Perosi, Cesare Franco, G.B. Campodonico, Pasquale La Rotella, Umberto Giordano e altri ancora, testimoniarono la loro ammirazione verso il lavoro che Grimaldi svolgeva in sintonia con un altro illustre musicista barese, l’organista Donato Marrone, che di quell’impresa era l’anima intellettuale.
I concerti della Polifonica conobbero un'ampia diffusione attraverso le frequenze della Radio italiana e di Radio Bari, che con regolarità li trasmettevano in tutto il mondo. Nei programmi era rappresentato il meglio della polifonia sacra e profana di tutti i tempi: Palestrina innanzi tutto, ma anche Beethoven, la scuola francese, la musica dei compositori pugliesi a partire da Niccolò Piccinni fino ai contemporanei Casavola, Sasso, Costa, e le melodie popolari baresi. Alla morte del suo fondatore, avvenuta il 29 giugno 1986, l’Accademia divenne l’attuale Associazione Polifonica intitolata a Biagio Grimaldi, sotto la guida di Nicolò Candida. Successivamente altri direttori baresi si sono avvicendati sul podio; la Direzione Artistica è oggi affidata al Maestro Sabino Manzo che, con la sua esperienza e formazione, infonde entusiasmo e impegno nella scelta e realizzazione di un significativo repertorio concertistico.
La Polifonica dispone di un Archivio storico-musicale, riconosciuto nel 1998 dal Ministero dei Beni Culturali "di notevole interesse storico”; grazie alla supervisione della Soprintendenza Archivistica per la Puglia, è stato possibile il riordino e la catalogazione dell’Archivio, che è ora consultabile presso la sede stabile dell'Associazione.