San Gaetano
Inizialmente la chiesa di S.Gaetano fu dedicata al Salvatore come riporta un documento del 1059 “ecclesia Salvatoris nostri Jesu Cristi qui dicitur Sothir”, e poi riedificata nel 1170 da S. Guglielmo di Vercelli.
Ma fu per volere del patrizio fiorentino Vincenzo Sirigatti che nel 1630 la chiesa venne nuovamente costruita col nulla osta dell’Arcivescovo Gesualdo, nel programma di edificazione di nuove chiese nella città di Bari.
Fu completata nel 1642 durante l’arcivescovado di Diego Sersale. Dal 1675 fu affidata ai Regolari di S. Gaetano detti Teatini che ivi si trasferirono dalla chiesa di S. Giuseppe e, pertanto, la chiesa prese il nome di S. Gaetano.
I Teatini si curarono di ricostruire la chiesa dalle fondamenta nel 1774 in seguito ad un crollo per condizioni di fatiscenza come è riportato in una epigrafe commemorativa dell’evento. La nuova chiesa fu consacrata nel 1776 e restituita a “forme più splendide e più eleganti”. Una ulteriore fase di restauro ha riguardato la fabbrica nel 1904 per cura degli amministratori Sagarriga Visconti e Calò Carducci. I padri teatini abbandonarono definitivamente il complesso nel 1963. La pianta della chiesa è a croce greca, la cui cappella centrale è coperta da una volta a vela mentre i quattro bracci laterali sono voltati a botte. Il presbiterio presenta un coretto su entrambi i lati. L’altare maggiore fu rifatto nell’attuale forma nel 1889 dall’arcivescovo Ernesto Mazzella secondo lo stile barocco nell’uso di marmi policromi ad intarsio.La facciata piuttosto sobria e uniformemente semplice è di forma regolare con fastigio contornato da una cornice mistilinea. Unico motivo di rilievo è dato dal portale e dalla sovrastante finestra contenuti in un arcone appena aggettante. Il campanile terminante con copertura a vela completa il prospetto dell’edificio.